Mediante campagne di disinformazione mirate si cerca di diffondere incertezza tra la popolazione e di ridurne la fiducia nelle istituzioni riconosciute o in determinate persone.

Le autorità svizzere online
Che cos’è la disinformazione? Come posso riconoscerla? Come reagire?
Per disinformazione s’intende la condivisione e la diffusione consapevole di informazioni false e fuorvianti per causare danni o per un guadagno personale.
Poiché non è escluso che anche nel periodo che precede le elezioni e le votazioni circolino dichiarazioni deliberatamente o inconsapevolmente false, su questa pagina trovate metodi comprovati su come riconoscere la disinformazione e consigli su come affrontarla.
Mediante campagne di disinformazione mirate si cerca di diffondere incertezza tra la popolazione e di ridurne la fiducia nelle istituzioni riconosciute o in determinate persone.
Dietro alla disinformazione non si cela sempre un calcolo politico. Vi sono internauti che con il loro comportamento cercano soprattutto di provocare. A tale scopo utilizzano anche contenuti esagerati o inventati per scatenare il maggior numero possibile di reazioni sulle pagine dei social media o di commento da parte dei loro antagonisti.
Può accadere che una persona diffonda un articolo senza rendersi conto che si tratta di disinformazione, oppure anche che alcuni internauti prendano sul serio contenuti umoristici o condividano informazioni false per divertimento.
La disinformazione viene solitamente diffusa impiegando anche account di social media automatizzati, ossia che non presuppongono un’interazione umana. Lo scopo di questi cosiddetti bot è aumentare la diffusione di alcuni articoli oppure hashtag nel più breve tempo possibile, reagendo automaticamente al comportamento di altri utenti e pubblicando risposte e contenuti preconfezionati.
Avete ricevuto il contenuto da una fonte conosciuta o sconosciuta?
Su Internet è estremamente facile nascondere la propria identità. È importante osservare più da vicino non soltanto chi è all’origine della notizia, ma anche chi la diffonde.
I motori di ricerca dei siti Internet offrono la possibilità di ottenere, a pagamento, un miglior posizionamento nei risultati della ricerca.
Il contenuto proviene da un blog, da un account di social media, da un giornale on line, da un portale di notizie on line, da un’istituzione, da un sito Internet?
Alcuni modelli di comportamento degli account di social media possono indicare la presenza di post automatici. Per esempio se un account è attivo da poco o a cadenza regolare, in qualsiasi momento del giorno o della notte o soltanto su un argomento specifico, o se i post sono molto frequenti.
Sui siti commerciali deve figurare per legge un colophon contenente l’indirizzo. Con queste informazioni è possibile scoprire chi è il responsabile del contenuto e come contattarlo.
Il contenuto è un testo, un video, una foto, una ripresa audio oppure una combinazione tra questi?
Nel caso di notizie e post con contenuti multimediali (foto, video, audio) può accadere che il testo non corrisponda all’immagine o all’audio. Per esempio se una sequenza audio o video viene estrapolata dal contesto oppure una foto non illustra quanto descritto dal testo. Inoltre esistono programmi che, oltre al fotomontaggio e fotoritocco, consentono di falsificare video e registrazioni in modo del tutto realistico (deepfake).
Si tratta della dichiarazione di un privato oppure di una fonte pubblica come un’istituzione statale, un’organizzazione o i media? È importante individuare chi ha scritto un contenuto, in quale contesto è nato e quali sono i suoi destinatari. Su Internet è particolarmente facile fare dichiarazioni anonime delle quali nessuno si assume la responsabilità.
L’autore esprime un’opinione o si riferisce a fatti concreti? La presentazione equilibrata di un argomento dovrebbe comportare diverse pagine. Le dichiarazioni sono ad esempio supportate da dati scientifici, da pareri di esperti riconosciuti, da eventi verificabili, da media affidabili/pubblici.
Se invece un autore fa appello a sentimenti o emozioni, ad esempio fornendo dichiarazioni e/o immagini polemiche o sensazionali, occorre essere particolarmente vigili.